


Mirko Di Carlo Cuttone
Sono un ingegnere meccanico che con passione svolge la professione di docente presso IISS “R. Altavilla” di Mazara del Vallo, seguo le terre di mio padre Di Carlo Cuttone Biagio che coltivò con amore, pazienza e dedizione insieme a mio zio Gaspare e a mia madre Francesca Maniscalco di anni 70.
So cosa vuol dire lasciare in eredità ai nostri figli terre pulite e aria salubre. Sin da piccolissimo…avevo forse due anni… i miei genitori mi portarono in campagna abituandomi da sempre a riconoscere gli odori della terra, della terra quando è umida, quando è arsa dal sole, quando è bagnata dalle nostre piogge o bruciata e secca per lo scirocco, il vento che soffia abitualmente sulle nostre campagne…..
Con gli occhi pieni dei colori della vigna di mio padre e dei suoi meravigliosi uliveti dalle cortecce antiche che portano con sé la storia della mia terra ho imparato il sapore buono, amaro, ”arzente”, piccante delle cose vere e di questo mi sono nutrito e con questo sono cresciuto…..
Questo è il vero sapore delle nostre olive, del nostro olio verde: arzente, piccante, verde perché nutrito dalle “terre nere” della nostra contrada antica e anche zona archeologica scelta dagli antichi padri greci per creare la grande città di Selinunte.
La mia storia inizia con i racconti di mio padre e di mio zio Gaspare su mio nonno Melchiorre del quale porto il nome, figlio di padre Gaspare che aveva venduto parte della “Roba” per curare la moglie malata che poi morì. Si risposò ma anche la seconda moglie si ammala e vende tutto quello che gli era rimasto per curarla. Ai figli così rimane ben poco.
Fu allora che mio nonno Melchiorre decise di imparare il mestiere di innestatore di viti, di agrumi, di alberi da frutto e di olivi. Nel 1912 parte, a bordo del Transatlantico Olympic, per esercitare quanto imparato in California e vi rimane fino al 1923.
Tornato in Italia può comprarsi “2 sarme di terra” ossia 7 ettari di buona terra nera dove semina. Si sposa con mia nonna Antonia la quale porta in dote una abitazione nel centro di Castelvetrano, (successivamente diventata la mia casa paterna) e quasi 4 ettari di terra nera. Nascono 2 figli maschi mio padre Biagio e mio zio Gaspare che diventano a loro volta coltivatori diretti di vigneti e oliveti.
Mio padre sposò Francesca Maniscalco, ebbe due figli Antonella e Melchiorre, chiamato da tutti Mirko. Nel 1978 mio padre Biagio decide di comprare altri 10 ettari di terra così che la sua parte diventa di 15 ettari.
Alla morte del fratello Gaspare nel 2005, la proprietà si riunisce diventando quasi 21 ettari, dei quali 16 vigneto, 5 circa oliveto e 1 incolto. Oggi quasi 16 sono seminativo dato a pascolo e il produttivo è solo uliveto con 800 piante, alcune secolari di 300 anni, la maggior parte di 60-70 anni.